Genova: quali soluzioni alla crisi del lavoro

Inviato da avatar Alessandra Pozzolini il 26-04-2012 alle 11:46 Leggi/Nascondi
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.

E’ la mia esperienza lavorativa quella che mi spinge ad affrontare un ambito, quello della crisi del lavoro che investe sia le grandi industrie genovesi come Fincantieri e Finmeccanica sia le piccole e medie imprese, sia chi opera nei servizi sociali e culturali. Viviamo in una città che invecchia e che se non riesce a trovare un modo per promuovere la crescita e lo sviluppo è destinata inevitabilmente al declino.

Il comune non è direttamente coinvolto nella soluzione della crisi del lavoro ma ha un ruolo centrale nel creare le condizioni in cui possono essere promosse la produttività e le potenzialità che la città, nonostante tutto, ci offre. Ne sono esempi positivi la realizzazione di IIT Istituto Italiano di Tecnologia, del polo degli Erzelli e la vittoria di Genova per ben tre progetti nell’ambito del progetto europeo Smart Cities.

In questo senso gli aspetti dove il comune può migliorare sono:

  • Semplificazione ed efficientamento del funzionamento della macchina comunale; spesso la burocrazia è affetta da lungaggini, sovrapposizione di ambiti, eccessiva complessità delle procedure; spesso non è chiara la competenza dei diversi enti: comune, provincia, regione mentre utile sarebbe una chiara definizione dei ruoli
  • Farsi promotore di sinergie e reti fra i diversi enti pubblici (regione, provincia), gli enti di ricerca, l’università e le imprese; fare massa critica e collaborare diventa indispensabile per la realizzazione di progetti di sviluppo per la città
  • Fondi e progetti europei: ad oggi molti se non gli unici fondi disponibili per lo sviluppo sono fondi europei, per accedere ai quali è necessario mettere in campo strutture competenti e capaci; accedere, iniziare e portare a compimento un progetto europeo significa impegno qualificato e costante; per questo sono importanti anche i due ambiti precedenti di efficienza e creazione di reti
  • Infrastrutture e spazi: la realizzazione di poli di sviluppo ha bisogno di spazi e di investimenti in infrastrutture i quali possono a loro volta essere occasione di lavoro e crescita; non solo ma diventano motivo per la qualificazione di aree e servizi per i cittadini

Tutto questo deve essere realizzato in un ottica di crescita della cultura della città intesa come saperi, conoscenze e qualità di quello che la città produce, non solo nelle sue imprese ma anche in tutto quello che lo sviluppo e la crescita portano con sé, e quindi servizi per le persone, sociali e culturali, e qualificazione del territorio.

Rispondi

Commenti (1)

Inviato da avatar Giuseppe Ciaccio il 02-05-2012 alle 11:06
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.

Legenda

  • marker image
    Ambiente
  • marker image
    Casa, Urbanistica
  • marker image
    Cultura, Eventi
  • marker image
    Economia, Lavoro
  • marker image
    Scuola, Formazione
  • marker image
    Servizi sociali, Solidarietà
  • marker image
    Sport
  • marker image
    Muoversi a Genova
  • marker image
    Treni, Pendolari
  • marker image
    Università, Ricerca, Innovazione
  • marker image
    Criminalità
  • marker image
    Lavori pubblici
  • marker image
    Altro
  • marker image
    Discussioni non localizzate
  • marker image
    Più discussioni sullo stesso punto

Materiale informativo



Nessuna risorsa presente