E’ la mia esperienza lavorativa quella che mi spinge ad affrontare un ambito, quello della crisi del lavoro che investe sia le grandi industrie genovesi come Fincantieri e Finmeccanica sia le piccole e medie imprese, sia chi opera nei servizi sociali e culturali. Viviamo in una città che invecchia e che se non riesce a trovare un modo per promuovere la crescita e lo sviluppo è destinata inevitabilmente al declino.
Il comune non è direttamente coinvolto nella soluzione della crisi del lavoro ma ha un ruolo centrale nel creare le condizioni in cui possono essere promosse la produttività e le potenzialità che la città, nonostante tutto, ci offre. Ne sono esempi positivi la realizzazione di IIT Istituto Italiano di Tecnologia, del polo degli Erzelli e la vittoria di Genova per ben tre progetti nell’ambito del progetto europeo Smart Cities.
In questo senso gli aspetti dove il comune può migliorare sono:
- Semplificazione ed efficientamento del funzionamento della macchina comunale; spesso la burocrazia è affetta da lungaggini, sovrapposizione di ambiti, eccessiva complessità delle procedure; spesso non è chiara la competenza dei diversi enti: comune, provincia, regione mentre utile sarebbe una chiara definizione dei ruoli
- Farsi promotore di sinergie e reti fra i diversi enti pubblici (regione, provincia), gli enti di ricerca, l’università e le imprese; fare massa critica e collaborare diventa indispensabile per la realizzazione di progetti di sviluppo per la città
- Fondi e progetti europei: ad oggi molti se non gli unici fondi disponibili per lo sviluppo sono fondi europei, per accedere ai quali è necessario mettere in campo strutture competenti e capaci; accedere, iniziare e portare a compimento un progetto europeo significa impegno qualificato e costante; per questo sono importanti anche i due ambiti precedenti di efficienza e creazione di reti
- Infrastrutture e spazi: la realizzazione di poli di sviluppo ha bisogno di spazi e di investimenti in infrastrutture i quali possono a loro volta essere occasione di lavoro e crescita; non solo ma diventano motivo per la qualificazione di aree e servizi per i cittadini
Tutto questo deve essere realizzato in un ottica di crescita della cultura della città intesa come saperi, conoscenze e qualità di quello che la città produce, non solo nelle sue imprese ma anche in tutto quello che lo sviluppo e la crescita portano con sé, e quindi servizi per le persone, sociali e culturali, e qualificazione del territorio.