Gian Luca Fois
Gian Luca Fois
A cosa mi candido
Consigliere Comunale
Liste elettorali
Il Popolo della LibertàPerché mi candido
Obiettivi Politici
E' stato il Presidente del comitato esecutivo della Provincia di Genova dell’Associazione Nazionale Circolo
della Libertà.
Nel Maggio 2007 è stato 1° dei non eletti nelle elezioni amministrative per il rinnovo del Comune di
Genova con 446 preferenze personali nella Lista Biasotti.
Attualmente è membro del Coordinamento Cittadino Grande Città di Genova del PDL.
Questa candidatura nasce dall'esigenza di essere al servizio per cittadini per rendere la città più vivibile, per avere servizi più efficienti.
Altre informazioni
Il Programma per Elezioni Comunali 2012 in Sintesi:
Ho individuato alcune tematiche/criticità tali da poter essere valutate come possibili elementi per una seria riflessione
su Genova.
Sicurezza nel Centro storico ed in tutta la città. Aumento degli scippi in particolare nei quartieri di Albaro e Castelletto.
Il presidio sui quartieri è fondamentale, in particolare bisogna che il «Sistema Sicurezza» garantisca i commercianti
nello svolgimento della loro attività. Non si può fare sicurezza senza coinvolgere tutti gli esercizi delle zone unitamente
agli abitanti. Al riguardo segna un punto fondamentale il problema dell’illuminazione. In molti punti dei nostri quartieri
si vede poco e male ed il crimine è incentivato nell’azione dallo stato di abbandono del territorio. Paradossalmente
anche in quartieri di pregio ciò è avvertito con uguale intensità.
Il Porto è l’anima di questa città. Bisogna investire in infrastrutture idonee allo sviluppo e alla valorizzazione del
traffico merci e passeggero. È finita l’epoca del «o passeggeri o merci». Bisogna velocizzare i movimenti da e per
Genova possibilmente cercando di «trattenere» il turista incentivandolo alla permanenza in città.
Gli anziani e tutte le problematiche legate alla terza età. Genova invecchia più rapidamente di altre città con
numeri in forte crescita esponenziale. Al riguardo ci devono essere dei servizi «adeguati» a fronteggiare una tal
situazione. In particolare si tenga conto che a Genova ci sono moltissimi single che stanno invecchiano e che quindi
non hanno una famiglia pronta a dare una mano quando servirà. Stiamo diventando anche una città di persone «sole».
L’amministrazione ci deve pensare per tempo perché già oggi è in forte difficoltà.
Manutenzione della città, Genova è mal tenuta, in certi casi non è tenuta. L’appiattimento voluto tendente al
peggio di vari ornamenti e abbellimenti cittadini è la risultante del degrado che le ultime amministrazioni hanno voluto
seguire. Massima disponibilità ad affrontare le difficoltà per la “messa in sicurezza” dei torrenti di Genova.
I Giovani: incentivare le PMI nella crescita e diversificazione delle attività in grado di “creare del valore” per il tessuto
sociale della città. Coinvolgere i giovani in questo percorso economico-industriale.
Verde Urbano e Giardini pubblici lasciati andare. Bisogna intervenire in modo che i soggetti (privato e pubblico)
coinvolti sul territorio possano essere operativi e funzionali al “pubblico interesse”.
Urbanistica, il quartiere ed Il Lavoro. Le grandi difficoltà del «girare a Genova» non sono cambiate. La vita in
macchina ed anche in moto è dura perché la gente non può fare affidamento su un servizio pubblico ok! L’Amt è allo
sbando per cause che hanno un nome ed un cognome, i mal governi dei centrosinistra.
Il ruolo del quartiere all’interno di una grande città. Rivitalizzare le periferie migliorandone la qualità della vita
spostando il tiro dall’attuale visione “centrica”della città. Questa visione ha fallito! Bisogna tornare ad investire
tempo e denaro nei quartieri sulle loro strutture e sul loro modo di esistere
I punti focali Erzelli, il nodo Fincantieri, il lavoro sta cambiando pelle in città, la fuga dei cervelli e le forti
criticità dei centri sociali.
Il turismo e la città.
Più di ogni altro settore, quello del turismo si lega a numerosi altri settori e fattori: la qualità urbana, la cura e
la leggibilità delle indicazioni, la viabilità e l’accessibilità e, non certo ultima in ordine di importanza, la cultura
dell’accoglienza. In città c’è l’ostacolo della progettualità che non diventa azione, dell’intenzione (o della visione) che
non diventa scelta .Fino a oggi, se pure Genova ha subito una prima importante trasformazione in senso turistico,
l’Acquario è rimasto il polo di attrazione fondamentale della città. E dall’Acquario, il turista si avventura nel resto della
città non senza un certo sforzo.
Il turismo della cultura a Genova, ovvero l’«aria di Genova»: Genova è ancora alla ricerca di un “brand”. Genova ha
bisogno di un “brand”, più di prima, più di mai e soprattutto, in questo nostro presente in cui stanno per aprirsi i
mercati turistici orientali. Genova, vista dalla Cina, dall’India e anche dal Brasile, deve essere la città di… del Rubens?