Roberto Marras

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Fratelli e Fratellastri

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Perché Fratelli e Fratellastri

Fratelli e Fratellastri http://www.fratelliefratellastri.org/)
perché ci avrebbero dovuto pensare già i nostri genitori, quelli che sono emigrati dal meridione, o dalle isole, quelli della cosiddetta "questione meridionale", le prime vittime della propaganda della Lega e di tutti gli altri razzisti e furbastri...
perché siamo la speranza per un futuro in cui l'arte dell'incontro sia l'arte più amata, e si coniughi con l'arte dell'azione...
perché l'Occidente razzista e prepotente è morto e occorre creare un nuova civiltà, nel rispetto di tutti!
Perché a Genova (e nel resto d'Italia e d'Europa) c'è bisogno di gente davvero nuova, che finora, ingiustamente, non ha avuto voce.
Perché oggi, la mia dolce bimba, Samira, italo-ecuatoriana con nome arabo-sanscrito, ha 23 mesi e voglio per lei un futuro di pace e armonia.

Altre informazioni

Nato a Genova il 1° giugno del 1966, sono insegnante di Lettere alle Superiori da 16 anni, sette dei quali li ho vissuti in scuole italiane all'estero: a Tunisi, ad Asmara (Eritrea), a Lagos (Nigeria), e quattro anni in Brasile, a Belo Horizonte, l'esperienza più lunga e marcante, che mi ha legato indelebilmente all'America Latina.

Tra i miei studi, mi sono dedicato alla letteratura e alla storia antica in un corso di perfezionamento in Lingue e Letterature Classiche e in un Master di Storia Antica, per il quale ho svolto una ricerca sulle origini del conflitto tra Oriente e Occidente nella cultura preellenistica.

Negli ultimi anni mi sono orientato più decisamente alla contemporaneità e all'America Latina in particolare: sto lavorando a una tesi di dottorato in Letterature comparate dedicata alla letteratura indigenista nei paesi ispanoamericani e in Brasile. E all'America Latina mi dedico anche in quanto coordinatore del Grupo de Leitura Lusófono della Biblioteca Berio di Genova (http://grupodeleituraberio.blogspot.com/) e vicecoordinatore del Grupo de Lectura en Español sempre alla Berio (http://blog.libero.it/GrupodeLectura/), ideato e coordinato dalla mia compagna e madre di mia figlia Samira, Priscila Cujilan, a cui ho anche dedicato il mio primo libro di narrativa, Ceviche a colazione, edito da Erga Edizioni (http://habaneroedizioni.wordpress.com/) nel febbraio del 2011, che racconta storie vere, da me vissute direttamente e indirettamente, sui migranti ecuatorianos e latinos in genere, specie le donne. Premiato con una segnalazione della giuria al concorso letterario “L'integrazione culturale per un mondo migliore”, patrocinato da Consolato dell'Ecuador di Milano, ho già presentato Ceviche a colazione alla cittadinanza con successo alla Biblioteca Berio di Genova e al Suq Festival del 2011 (http://www.suqgenova.it/), dove ho ribadito con passione che il mio libro vuole trasmettere un messaggio di umanità, un appello alla solidarietà e alla fratellanza, nella comunanza delle gioie e dei dolori che tutti viviamo e sentiamo con irrilevanti distinzioni. È un libro dedicato anche alle “affinità obbligate”, come recita il titolo di uno dei racconti che lo compongono, cioè le molto profonde affinità tra i migranti del Mezzogiorno italiano della passata generazione, della generazione dei miei genitori, e i migranti di oggi, provenienti da Paesi lontani, ma che vivono le stesse esperienze, e le stesse ingiustizie, di quelli di ieri.

Al tema delle migrazioni ho anche dedicato le tre poesie (Homo Migrans, Enrico Roccatagliata Enrique Rocafuerte, Una pianta dal muro) con cui ho partecipato al II Concorso di Poesia della Diaspora Ecuadoriana "Jorgenrique Adoum" (http://concorsopoesiajorgeenriqueadoum.blogspot.com/), e per cui, l'11 giugno 2011, ho ricevuto un riconoscimento pubblico durante la premiazione svoltasi in occasione del 17° Festival Internazionale di Poesia di Genova (http://www.festivalpoesia.org/).

La mia più recente soddisfazione in campo letterario è stata la traduzione dal portoghese del romanzo di Hélio Schwartsman, giovane ma affermato giornalista e scrittore di São Paulo, Il segreto di Avicenna. Una avventura tra Brasile e Afghanistan, pubblicato da Liberodiscrivere con il patrocinio del Consolato del Brasile di Milano.

Ma non mi sono impegnato solo in campo letterario e culturale.

Tra il 2008 e il 2009 mi sono impegnato attivamente nel Comitato Società e Diritti, iniziativa spontanea di un gruppo di cittadini finalizzata a contrastare il famigerato Pacchetto Sicurezza attraverso un'azione di sensibilizzazione della cittadinanza, confluita nel dibattito da me organizzato e moderato presso la Biblioteca Berio, il 25/11/2009: Diritti umani e politiche sicuritarie.

Nella stessa sede, la Sala Chierici della Berio, ho organizzato l'anno successivo due dibattiti sul nucleare: Pro e contro del Nucleare, visioni a confronto (24/04/2010), Tornare al Nucleare? L'Italia, l'energia, l'ambiente (26/10/2010), in cui credo di aver contribuito a diffondere la convinzione che il Nucleare, così com'è oggi, è troppo pericoloso per noi e per i nostri discendenti, come poco più tardi ha dimostrato il disastro di Fukushima. Il referendum successivo, per fortuna, ha confermato la mia posizione.

Quello dei diritti umani è sicuramente il tema che mi è più caro, ma anche l'ambiente sano, che considero un diritto umano a tutti gli effetti, nonché il tema della democrazia diretta, della maggiore e più diretta rappresentanza di tutti i cittadini, che devono avere più voce e più peso, in contrasto alle oligarchie del potere e alla farsa della democrazia rappresentativa.