Case popolari comunali, welfare che si spegne se i debiti ...

Inviato da avatar Enrico Vigo il 24-07-2012 alle 07:31 Leggi/Nascondi
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Occorre recuperare gli affitti non pagati da coloro che pur potendo approfittano della situazione non pagando, e per questo mettono in forse la gestione di un importante istituto sociale, la casa comunale per chi ha realmente bisogno:

Da IL SECOLO XIX web:

...Arte, una voragine nei conti

 


Le case popolari di via Sertoli a Molassana


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Genova - Il buco assomiglia a una voragine: si parla di 12 milioni di euro di canoni non pagati. Ma al netto di negozi ed esercizi commerciali in genere - tenendo conto solo del residenziale - si scende a 8 milioni di euro mancanti per la morosità. Ecco, la crisi che mette in affanno i singoli cittadini, si ripercuote anche sui conti di Arte, l’azienda regionale territoriale per l’edilizia. Frena l’amministratore unico Vladimiro Augusti: «Il nostro bilancio è pubblico, perché siamo un ente pubblico. Lo dice la legge». Poi ammette: «Diciamo che abbiamo un buco di 6 milioni, fra Arte e Comune, per gli appartamenti che gestiamo per Tursi. Sono cifre importanti, ed è molto difficile porre rimedio perché è chiaro che la popolazione è effettivamente in sofferenza».

Va bene, 6 milioni secondo Augusti, 8 secondo fonti vicine alla Regione: la sostanza non cambia: il buco c’è, e non è da poco. Conferma Giovanni Boitano, assessore regionale alle politiche abitative: «Il fenomeno della morosità è in crescita. Ci sono molte nuove povertà. Proprio alla luce di questo problema, è da rivedere la legge regionale che regola gli accessi, la permanenza e l’occupazione di case pubbliche. Sarà mia cura occuparmene a settembre».

Del resto, sia Arte sia la Regione sono sempre molto attente a chi mettono in mano un alloggio. Adesso faranno attenzione anche maggiore. Confida Augusti: «Abbiamo una elevata morosità, che si sta accentuando sia per il pagamento dei canoni, sia per le spese di amministrazione. Il problema si è presentato da diversi anni. Avevamo anche trovato una soluzione: nel 2008 la Regione aveva istituito una commissione per giudicare chi non pagava perché realmente impossibilitato e chi perché non voleva. Per chi è davvero impossibilitato, la Regione ha istituito un fondo di sostegno. Nell’altro caso è stato proposto agli assegnatari un piano di rientro, che significa la rateizzazione delle pigioni dovute».

Per comprendere meglio, vale la pena dare qualche numero: a Genova ci sono circa 2.700 condomini morosi nelle case di edilizia popolare. Quelli che davvero non riescono a pagare sono 570, e per loro la Regione ha stanziato un fondo che si aggira sui 500 mila euro. È chiaro che la crisi morde tutti. Colpisce i consumi, colpisce nelle utenze. Però, la stragrande maggioranza di coloro che non pagano i canoni lo fa non perché impossibilitata ma per scelta. Nel senso che preferisce spendere quei soldi altrimenti.

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