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Inviato da avatar Enrico Vigo il 26-04-2012 alle 13:35 Leggi/Nascondi

RAZIONALIZZARE (RIDURRE) I DISTRIBUTORI DI BENZINA IN AREA URBANA A GENOVA:

 

In Italia purtroppo abbiamo l’anomalia aggiuntiva del peso della distribuzione irrazionale dei carburanti, fattore che incide in modo abnorme sui costi della benzina alla pompa, e questo oltre alle tasse e alle accise costituisce un pericoloso stimolo alla crescita del prezzo dei carburanti che i consumatori sono costretti a pagare, causa di inflazione, con effetto moltiplicatore sull’aumento dei costi di merci e servizi, andando ad erodere pensioni e stipendi , con i consumatori costretti a dirottare risorse da altri consumi.

 

Quanti sono i distributori di troppo a Genova?

 

Ma il Comune, toccato forse marginalmente dal problema per difetto di competenze, non si chiami fuori del tutto, la questione interessa la città di Genova.

 

Occorre concordare con l’Ente preposto, Regione Liguria, con le Associazioni di categoria e con le Compagnie Petrolifere un piano quinquennale di dismissione dei distributori in esubero, con un attento studio e un efficace coordinamento di tutte le parti interessate.

 

Ai gestori interessati, quelli in procinto di perdere il loro impianto, possono contestualmente essere proposte valide alternative di nuovi distributori GPL e Metano di cui il territorio genovese è deficitario, per razionalizzarne la distribuzione, ovviamente in aree idonee e fuori dal centro città ed evitare gli spostamenti eccessivi per fare rifornimento.

 

Nelle situazioni più critiche il tutto deve avere fine eccezionalmente entro un tempo ragionevole, auspicabile in un massimo di 10 anni, non oltre,  tempo che aiuta a prendere le giuste decisioni, ammortizzando l’intervento, ma la questione va una volta per tutte affrontata e sanata, con beneficio per il tessuto urbano.

 

Ci sono stazioni di servizio marginali in aree centrali di pregio (talvolta anche nelle aree centrali delle delegazioni) dove il distributore è un pugno in faccia all’estetica e alla funzionalità urbana, retaggio degli anni ’50-’60 quando il territorio e anche l’ambito urbano di pregio veniva saccheggiato senza ritegno,  aree da risanare e riconvertire secondo le necessità dell’ambito in cui tali distributori insistono, privilegiando la vivibilità in ambito urbano.

 

Tanto meglio se la riconversione la si realizza con il verde, aiole e alberature; anche in periferia spesso si assiste ad una anomala concentrazione di diverse marche di carburanti che non si giustifica, e preziose aree urbane spesso vengono sacrificate.

 

Inoltre c’è un serio problema di traffico ed inquinamento in quanto le autobotti di rifornimento sono costrette ad entrare in aree centrali per servire troppi punti nel territorio, inquinando l’aria, occorre limitare tali transiti allo stretto necessario.

 

L’Italia continua ad essere il paese con troppi distributori di carburanti, spesso concentrati in modo assurdo e questa anomalia di cui si parla da anni  continua a non essere risolta, col silenzio assordante delle Associazioni dei Consumatori..

 

Chiedo ai Candidati Sindaco di Genova (Doria, Musso, Vinai) di aprire con la Regione Liguria, Presidente Claudio Burlando, un tavolo congiunto di lavoro, se occorre chiedendo al ministero competente aiuto in campo normativo nazionale in sintonia con la normativa europea, in quanto il problema genovese è estendibile a tutte le grandi città italiane, un capitolo di seria programmazione e razionalizzazione in 5 massimo 10 anni delle dismissioni delle stazioni di rifornimento in ambito urbano, un atto non rimandabile, cominciando in fretta da quelle eccedenti e male ubicate (ingombranti) dentro al cuore pulsante del centro città.

 

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