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Inviato da avatar Enrico Vigo il 20-04-2012 alle 05:57 Leggi/Nascondi

Che negli edifici pubblici non ci sia ancora nel 2012 a Genova la possibilità di regolare il calore ed evitare gli sprechi è scandaloso, bisognerebbe chiedersi che razza di amministratori improvvidi abbiamo avuto finora, insensibili ai risparmi, perchè è da qui che parte la buona amministrazione, uno dei tasselli fondanti di una Smart City, con meno prosopopea e più concretezza.

Per quanto concerne gli incentivi al solare, servono a consentire al mercato di funzionare abbassando i costi e a permettere che l'iniziativa prenda corpo incrementando la domanda e rimodulare l'offerta, consentendo la diminuzione tendenziale dei costi di impianto. Per ottenere questo risultato serve che il settore pubblico si butti per primo ad attrezzare impianti negli edifici pubblici e a creare quel volano che trascina occupazione, prezzi in calo, efficienza di esercizio, una best practice che alla nostra latidudine è purtroppo ancora un miraggio.

Personalmente 5 anni fa insistetti molto con la Squadra Marta Vincenzi per andare in questa direzione, ma si sono gestite evidentemente altre priorità ed ora siamo praticamente a zero, tempo prezioso perso. Non dico che si dovesse sfondare il bilancio comunale per questo ma dare un segnale a partire dalle scuole avrebbe creato esempi virtuosi di gestione capaci di creare l'effetto emulazione e creare interesse attorno alle iniziative. Con l'interesse di molti le cose hanno molta più possibilitù di essere capite e traguardate.

Genova in questo è in forte ritardo, il capitolo energia e risparmi è stato troppo trascurato. Non dimentichiamo che la Liguria produce più energia di quanto ne consumi, e con metodi inquinanti per l'ambiente. La Centrale Enel a carbone di San Benigno, ad esempi, inquinante ed obsoleta per cui è stata già decisa la chiusura, non va sostituita nella sua capacità di produzione se non da iniziative con le energie rinnovabili (non facciamoci prendere in giro da diverse affabulazioni per fare altri danni a Genova o in Liguria).

Concludo con segnalare che le spinte a piantare impianti eolici (le pale eoliche) sulla diga foranea del porto è una strisciante follia dall'enorme impatto visivo, e vorrei ricordare a tutti che gli anni '60 son passati da tempo in tutto il mondo, ed è ora che anche a Genova si metta ordine al calendario mentale di certi amministratori e si guardi al futuro e al nuovo considerando l'impatto ambientale in senso lato, di schifezze inguardabili Genova ne ha giù in abbondanza, evitiamo almeno questo ulteriore scempio già nelle menti di troppi che maneggiano sulla città.

"Nuovo" non fa rima con "obrobrio", ma a Genova purtroppo invece è possibile, lo stato dell'arte della tolleranza relativa all'impatto ambientale (in questo caso visivo) è molto alta e filtra poco, si permettono cose che nell'Europa più evoluta farebbero inorridire,  e in questo caso anche l'ottimo Renzo Piano rischia di esserne complice.

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