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Inviato da avatar Enrico Vigo il 15-04-2012 alle 05:34 Leggi/Nascondi

A parte certi paragoni a tinte forti, eccessivi, concordo sul fatto che la libertà religiosa non possa essere sacrificata ed abbassata al basso rango di politica barzelletta e irrazionale, la cartina tornasole dell'incapacità di cogliere l'essenza dei problemi del nostro tempo.

Nè la avversione alla moschea può essere il cavallo di battaglia di campagne di propaganda politica rozza, ventrale di ideali  e becera di linguaggio, da parte di gruppi politici che fanno della dozzinalità l'unica bandiera, dell'incoerenza un vanto, quelli che proprio in questi giorni abbiamo assaporato sulla scena politica come mai avremmo potuto immaginare, gente che fa della guerra santa pseudo-cristiana il core matter di una concezione politica superficiale, sorda, cieca e opportunista, gente che troppo spesso usa la Santa Croce come un comodo feticcio, insultandola nel profondo.

Taglio corto e dico la mia: sono per la costruzione a Genova di un luogo di culto mussulmano che abbia le caratteristiche della monumentalità e della sacralità per chi professa quella fede (che comunque rimane lontana anni luce dalla mia concezione laica e politica della vita), un luogo del rispetto e della tolleranza.

A Tunisi nel bel mezzo dell'Islam c'è una cattedrale cristiana stupenda, monumentale e rispettata nella centrale Avenue Bourghiba, il viale principale di Tunisi, area di grande pregio e prestigio, vicino alla Medina il centro storico della città, (guardate qui: http://cattedraletunisi.wordpress.com/la-cattedrale/ ), non vedo perchè Genova non possa ospitare qualcosa che le possa dare anche prestigio internazionale, anzichè il solito garage preso a calci e sberleffi dagli abitanti del circondario, come se si trattasse di un mercato sgangherato del pesce marcio che puzza.

I modi ed i toni che hanno accompagnato la questione "moschea" a Genova si sono rivelati sbagliati ed intempestivi, se coloro che professano la fede mussulmana si autotassano e decidono di intraprendere l'impresa di costruire un luogo di culto devono poterlo fare.

Noi non siamo e non dobbiamo essere che l'esempio positivo per coloro che talvolta nel loro paese sono intolleranti verso le altre religioni o l'ateismo, noi qui dobbiamo dare e pretendere tolleranza, insegnare il rispetto, pretendere l' osservanza delle nostre leggi e dei principi ispiratori della nostra sudata Costituzione Repubblicana, fuori dalla quale c'è solo barbarie e provincialismo deteriore.

D'altra parte il S.E. il Cardinale Bagnasco ci è d'esempio in termini di tolleranza e rispetto, molto si è speso per farci comprendere cosa siamo e dove siamo, sia per noi una autorevole e sicura guida morale, un aiuto fraterno contro la dilagante irrazionalità.

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