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Inviato da avatar Enrico Vigo il 25-07-2012 alle 13:17 Leggi/Nascondi

 

Erzelli, rendere appetibile l’insediamento ad Erzelli con infrastrutture d’eccellenza per la mobilità delle persone.

 

Adesso l’Università di Genova, con un pugno nello stomaco inaudito, impone un pit stop al progetto “Erzelli Hi-Tech”,  adesso è arrivato il tempo di accelerare i progetti infrastrutturali, studiare meglio l’assetto infrastrutturale dei collegamenti, rendere appetibile lo sbarco agli Erzelli per aziende, più Università (Milano, Torino, Pisa (e perché no, anche Nizza), senza limitarsi a quella di Genova.

Il progetto deve essere più internazionalizzato che sia possibile e portato sui tavoli al di fuori di Genova, quel laboratorio conservatore che senza spinte dall’esterno rimane una mummia rinsecchita a piangere su sé stessa.

Ma diciamocelo con estrema franchezza, i collegamenti con Erzelli sono la vera spina nel fianco del progetto, sono in tanti a chiedersi quale sarà lo scenario infrastrutturale che consentirà a migliaia di persone di muoversi su quel piazzale, e non pochi sono i dubbi (e gli incubi) al riguardo.

A livello progettuale è stato portato a casa di rimbalzo (cantiere 3° valico) il tunnel  dal casello autostradale a Borzoli, già un bell’impianto (ma ci vorrà qualche anno, si spera solo che i cantieri non seguano lo stile genovese nei lavori pubblici e diano una mano a togliere Genova dal soffocamento), ma occorre aprire subito la strada che porta in via dell’Acciaio, occorrerà prevedere qualcosa verso Coronata (flussi  locali sempre molto utili al comprensorio), ma per tagliare la testa al toro non rimane che rispolverare il tunnel Campi-Casello Autostradale di Ge-Aeroporto, mai troppo convintamente messo in campo a dare una spinta forte all’eccellenza dei collegamenti.

Poi c’è il versante Aeroporto (Cabinovia a fune), la cui incertezza infrastrutturale nasce dallo stallo alla ricerca di un partner tecnico e finanziatore che sostituisca l’Autorità Portuale, stallo che nuoce non poco al progetto Erzelli.

Le ferrovie (Stazione di Via Siffredi e di Sestri Ponente) sono ancora il lento movimento in attesa che il nodo di Genova venga completato (2017?) per rispolverare il declassamento della linea costiera  che andrà attrezzata (stazioni e treni) per fungere da metropolitana.

Ma qui con le ferrovie i tempi sono lunghissimi e se non si continua a monitorare e sollecitare il termine dei lavori si rischia di andare alle calende greche con cantieri pericolosamente lenti.  

C’è il concreto rischio che la lentezza con cui procedono i lavori relativi alle infrastrutture di collegamento crei scoramento e defezioni, qui bisogna puntare l’attenzione degli enti locali sui collegamenti per la mobilità delle persone e provvedere a rassicurare gli investitori, le aziende e le Università (non solo quella di Genova oramai), per non correre il rischio che il progetto possa subire un rallentamento mortale.

 

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