Rispondi

Rispondi a:
Inviato da avatar Mauro Ragucci il 13-05-2012 alle 12:42 Leggi/Nascondi

Circola in rete un documento contenente 10 ragioni per votare il candidato “indipendente” al ballottaggio. Al di là di qualche pallido contenuto la maggior parte dei punti non sono né veri né falsi ma semplicemente opinabili, ossia le stesse cose si potrebbero dire del candidato “sostenuto dai partiti” (onestà, competenza, sviluppo cittadino ecc…ecc….). Tutto ciò gravita intorno ad una dicotomia, un po’ mitologica, che emerge in questa tornata elettorale: la differenza “profonda” tra partito e non-partito. Un partito, giova ricordarlo, non è che un contenitore di persone; se inseriamo in esso persone corrette otterremo un partito corretto, viceversa otterremo un partito scorretto.

E lo stesso discorso vale per qualsiasi gruppo politico, si chiami partito, movimento, lista, comitato, lega, alleanza, forza, associazione, congrega…..L’unica differenza potrebbe consistere nell’ambito territoriale, “partito” è un termine che presuppone un respiro nazionale con una struttura organizzata, ma non è certo questa che porta alla corruzione. Lo abbiamo constatato con numerose compagini che nacquero con la precisa intenzione di superare la “logica partitocratica” corrotta, per poi mostrarsi altrettanto corrotti.

Le persone vanno giudicate per le loro idee ed azioni, e non per i vocaboli che compaiono sulle bandiere che portano. Sarebbe ora che tutti (partiti e non-partiti) ci rendessimo conto di ciò e iniziassimo a lottare per una società più equa senza innamorarci di parole più o meno nuove.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai Registrati